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Estratto del registro di disciplina delle Guardie Doganali

Nell’ultimo ventennio dell’Ottocento il servizio doganale continuava a costituire l’impiego principale per la Guardia di Finanza. Tale servizio istituzionale, per la nostra Regione, era particolarmente gravoso perché per gran parte del suo sviluppo il confine con la Francia correva per zone impervie, dal mare alle alpi marittime, nelle quali non soltanto l’esercizio della vigilanza, con turni che raggiungevano normalmente le settantadue ore consecutive, ma anche la semplice sopravvivenza nei piccoli distaccamenti, espo_ nevano le guardie a continui disagi e rischi.

I distaccamenti erano generalmente ubicati in località isolate, raggiungibili dai rifornitori, a dorso di mulo, ad intervalli di tempo mensili, e distanti parecchie ore di marcia dagli abitati, scelte per ridurre i contatti con la popolazione civile ed i conseguenti rischi di “fraternizzazione”.

In questo contesto di disagio e malessere diffuso erano piuttosto frequenti episodi sintomatici di una situazione disciplinare tutt’altro che soddisfacente. L’”Estratto del registro di disciplina” esposto offre un piccolo spaccato delle violazioni in cui incorrevano, con una certa frequenza, le guardie.

Interessante è l’utilizzo di un vecchio registro prestampato intestato “Corpo delle Guardie Doganali”. Tale Corpo, ad ordinamento militare, era stato istituito nel 1862 al fine di farvi confluire i circa 13.000 uomini provenienti dagli antichi corpi di finanza preunitarie e poi trasformato, nel 1881, in Guardia di Finanza.

Per approfondimenti bibliografia nr. 112

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